Archeologia Verona, Geografia e ambiente, Storia

SINTESI DELLE STRADE ROMANE

strada romana

 

 

Questa sintesi, meglio descritta altrove, vuole essere uno sprone per molti Cultori di Storia Locale che, ciascuno per il suo paese o città, possa portare avanti questo tipo di indagini, per farle confluire in Questo Sito, punto di convegno degli appassionati archeologi, dove si potrà costituire un Forum di confronto, discussione e messa a punto dei dati, per completare sempre più, una mappa geografico-storica-archeologica dell’Italia.

 

Io sono troppo vecchio per continuare questo lavoro, perciò spero di suscitare interesse perché lo facciano altri.

 

Si dice che “nisciuno è nato imparato“, non bisogna preoccuparsi del dire solo cose certe, perché di esse non ce ne saranno mai, servono dati ed idee da porre a confronto con altre persone ed altri dati, perché è questo che porterà al compimento di documentazioni di valore, come servono all’ampliamento della Conoscenza.

 

 

STRADE RADIALI DI ROMA

 

NOME STRADA ASSE VIARIO COSTRUTTORE COSTRUZIONE UTILIZZO KM NOTE

 

L’antica Roma dei sette re, 753-609 a.C. ebbe brevi strade suburbane a disposizione radiale:

 

Continua a leggere “SINTESI DELLE STRADE ROMANE”

Archeologia, Geografia e ambiente, Storia

LE STRADE ROMANE

verona postumia corso cavour

La Postumi a Verona  in Corso Cavour 

 

 

L’ assetto stradale antico

 

Le più antiche strade ancora esistenti sono quelle romane, che dopo oltre duemila anni continuano ad essere i collegamenti vitali dell’Italia, dell’Europa e del Mediterraneo. Furono fatte per la guerra ma poi servirono alla pace e l’unione tra i popoli.

 

La civiltà romana si forma dal 753 al 509 a.C. col regno dei sette re, tra una etnia Latina che include vari popoli del Lazio centrale: Sabini, Albani, Volsci, ed immigrati Etruschi, Troiani, Greci e Fenici.

 

Poi diventa Repubblica e nel IV sec.a.C. comincia ad espandersi; diventa una società cosmopolita che annette nella capitale gli esponenti di tutte le culture conquistate; si dà una solida struttura urbana di concezione etrusca, protetta dalla grande cerchia delle Mura Serviane, e le strutture di base come la rete di strade, acquedotti, fognature, porto fluviale, senato, leggi scritte, censo, esercito permanente.

 

All’inizio del regno la struttura viaria era quella tipica della griglia etrusca, per la quale ogni città si trova all’incrocio tra una via longitudinale ed una trasversale, ma alla fine diventa a struttura radiale.

 

Continua a leggere “LE STRADE ROMANE”

Archeologia, Geografia e ambiente, Storia

ANTICHI FIUMI E LAGUNE ETRUSCHE

laguna.1000

 

 

Questo capitolo è richiamato dal precedente, perché vi è citato l’antico porto lagunare di Ficana, che precedette il porto romano di Ostia. Come già fatto con la spiegazione del Ticino, mi servo delle descrizioni geografiche, per mostrare il perché di certe situazioni archeologiche, ed il perchè di altre descrizioni paesaggistiche che compariranno in quel “Viaggio in Etruria” che seguirà.

 

Quando parlo della osservazione attenta del territorio e del paesaggio, ripenso a come mio nonno mi faceva notare tutto ciò che ci circonda, nel corso delle passeggiate. Tutto ha una storia ed un perché, e lo scoprirlo apre il fascino di vedere le cose in un altro modo, consente di vedere anche ciò che non si vede, e ciò che è stato e non c’è più, perché nulla scompare veramente, ma si trasforma in un’altra cosa. Così ritengo utili queste divagazioni dalla storia ad altri argomenti, perché danno risposte a questo e quello, come io facevo da bambino, e suppongo debba farlo anche chi ama leggere queste cose. Tutto ciò che esiste ha delle motivazioni, e lo scoprirlo trasforma le curiosità del passato in previsioni per il futuro.

 

In questa ottica, questo capitolo pone l’argomento Delta dei Fiumi e Lagune Costiere, perché dominarono il paesaggio delle coste dell’Etruria, ed oggi dopo tremila anni, non ci sono più, perciò torna il discorso che, per poter capire un altro mondo, occorre immedesimarsi nella sua realtà, e dunque occorre ricostruire con l’immaginazione come fu il paesaggio dell’epoca.

 

Continua a leggere “ANTICHI FIUMI E LAGUNE ETRUSCHE”

Archeologia, Geografia e ambiente, Storia

SINTESI DELLE STRADE ETRUSCHE RIPARTITE PER LUCUMONIE

pitigliano.1000

 

 

Classifica dei siti

 

CAPOLUOGO – città importante – porto– città secondaria – nome latino, etrusco.

 

LUCUMONIA DI CERE (Caere, Khaire, Cisra, Kisra)         (a 6 km dal mare)

 

Confine NordOvest – fiume Mignone (Minio) a nord monti Tolfa, Lukus Tarquinii,

Confine NordEst      – lago Bracciano, Lukus Veientii,

Confine SudEst       – fiume Arrone (Aro) da Bolsena a Fregene, Lukus Veientii,

Confine SudOvest   – mar Tirreno da Fregene a Civitavecchia,

Strada a Ovest        – Litoranea 40 km, S.Severa (Pyrgi) . S.Marinella (Punicum).Civitavecchia (Centumcellae).

 

Strada a NordOvest – interna 50 km, Terme Taurine, Cencelle sul Mignone,Tolfa, Allumiere, collegate ai porti,

 

Strada a Nord          – interna diretta 15 km a Bracciano,poi attraversa il tarquinate e va a Viterbo, Bolsena, Chiana,

 

Strada a SudEst      – litoranea 15 km, Palo(Alsium),Fregene, risale il fiume Arrone, Torrimpietra,Galeria.

 

Continua a leggere “SINTESI DELLE STRADE ETRUSCHE RIPARTITE PER LUCUMONIE”

Senza categoria

VIE PREISTORICHE NELLA PADANIA

alte ceccato strada preistorica.1000

Strada preistorica trovata ad Alte Ceccato

 

 

Premetto che qui è solo abbozzato un progetto di esplorazione, in cui gli itinerari sono tratti dalla carta geografica, ma solo alcuni sono stati percorsi sommariamente, tanto per valutare gli ambienti, manca l’esplorazione reale che consente l’analisi dei luoghi, da cui stabilire dove questi itinerari coincidono con il percorso effettivo delle antiche strade.

 

PERCORSI PREISTORICI PADANI con direzione Est – Ovest

 

Nell’antichità la pianura padana era una immensa palude interna alla foresta, dove i fiumi senza argini dirompevano ad ogni piena (come è oggi l’Amazzonia), non era abitata ma veniva percorsa da imbarcazioni, e lungo i fiumi maggiori vi passarono i primi esploratori egeo-fenici. Pochi percorsi preistorici sul terreno asciutto, furono tracciati dai popoli migranti, come detto nel capitolo precedente, e questi passarono in costa ai colli, secondo due grandi direttrici: da est a ovest per i popoli illirici e danubiani, e da sud a nord per i popoli liguri.

 

Flussi migranti dei successivi Celti, aprirono altri percorsi lungo le valli alpine, da nord a sud (Ticino e Adige), e da ovest a est (Dora Baltea e Riparia).

 

Continua a leggere “VIE PREISTORICHE NELLA PADANIA”

Archeologia, Geografia e ambiente, Storia

LE STRADE ITALICHE ED ETRUSCHE

 

via etrusca

Antiva via etrusca

 

Il clima europeo si stabilizzò fra il 3° e 2° millennio a. C, in cui le oscillazioni di temperatura, che sempre avvennero (<3500>2800<2000>1200<1000>400°a.C.), divennero simili alle attuali, ed il nuovo clima detto neotermale, fu l’attuale temperato umido atlantico, condizionato dall’anticiclone delle Azzorre. In questa epoca scompare completamente la tundra e si formano immense foreste di abeti, faggi, ontani, querce, con praterie di graminacee sulle alture; si estingue l’alce e arrivano cervi, caprioli, stambecchi, l’orso diventa piccolo e rado, soppiantato da branchi di lupi, volpi, cinghiali, lepri.

 

Muta l’epoca da Preistoria a Protostoria con la Civiltà del Ferro, che in Europa inizia nel 1.000 a.C e si compenetra con l’inizio dell’età storica, attorno al 500 a.C, senza un preciso confine, perché vi sono culture che non scrivono i loro eventi (Celti) ed altre culture che li scrivono ma sono stati cancellati (Etruschi); perciò si pone un confine convenzionale che inizia l’età storica italica, con la Civiltà Romana, e reclude gli Etruschi in un limbo che sfuma tra protostoria e storia; e dunque, questo testo che cerca le tecnologie più delle citazioni storiche, vuole restituire agli Etruschi il pieno titolo che meritano, di inventori delle strade moderne, che poi i romani attuarono su larga scala facendosene il proprio simbolo.

 

Continua a leggere “LE STRADE ITALICHE ED ETRUSCHE”

Archeologia, Geografia e ambiente, Storia

LE STRADE PREISTORICHE

Strada mote Roccolo-pagano di Montecchio

La strada dell’età del bronzo  che porta sul monte Roccolo, detto anche Monte Pagano,  a  Montecchio di Negrar  

 

 

Le Vie dell’uomo paleolitico

 

Fin dalla preistoria, il più importante indicatore della presenza umana in un territorio, furono le strade, perché sorsero prima degli abitati e sono rimaste, ricalcando i percorsi delle migrazioni degli animali.

 

–          Il motore primo di tutta la storia fu la variazione climatica, che attraverso quattro oscillazioni di temperatura tra il 10° e I’ 8°millennio a.C, spostò le piogge dalla zona tropicale del Sahara ed Arabia, alla zona temperata dell’Europa ed Asia, per cui lentamente a sud del Mediterraneo, le foreste divennero savane e poi deserto, mentre a nord dello stesso, scomparve la tundra e vi si sostituì la macchia, la brughiera, la foresta. Il cambio di vegetazione diede inizio alle migrazioni di mandrie di animali da sud a nord, e queste furono seguite dall’uomo paleolitico, che viveva di caccia alle stesse.

 

–          Questa epoca pone termine al Paleolitico e porta l’homo sapiens mediorientale, a colonizzare tutta l’Europa e l’Asia, diffondendo la nuova tecnica di caccia con l’arco e le frecce, e perciò produce punte di freccia in pietra scheggiata, da cui il nome di cultura microlita, Questo homo paleolitico vive di caccia ed abita in tende di pelle, che sposta seguendo le mandrie di animali, e poiché questi migrano su itinerari lunghissimi, anche questo homo diventa “migrante”, con spostamenti lungo i percorsi animali, che sono le prime strade della storia, e vengono dette piste, perché sono immense fasce prative che attraversano territori, dove le foreste non sono mai cresciute, per il continuo movimento dagli animali.

 

Le Vie dell’uomo mesolitico

 

Continua a leggere “LE STRADE PREISTORICHE”

Cultura varia, Senza categoria

DECADENZA DELLA LINGUA ITALIANA E….DELL’ITALIANO.

DeMauro_Tullio

 

 

Nel  1976 il linguista Tullio De Mauro, scomparso nel 2017, aveva fatto una ricerca per vedere quante parole conosceva un ginnasiale: il risultato fu circa 1.600.

Ripetuto il sondaggio venti anni dopo, il risultato fu che i ginnasiali del 1996 conoscevano dalle 600 alle 700parole.

Oggi io penso che se la cavino con 300parole, se non di meno.

E un problema?

Si, è un grosso problema, perché, come ha evidenziato Heidegger, riusciamo a pensare limitatamente alle parole di cui disponiamo, perché non riusciamo ad avere pensieri a cui non corrisponde una parola.

Le parole non sono strumenti per esprimere il pensiero, al contrario sono condizioni per poter pensare.

 

 

 

Dominio potere e violenza, Storia Italia

MILANO. L’ ECCIDIO DI BAVA BECCARIS DEL 1898

rivolta a milano 1898-alpini

Rivolta a Milano. Alpini a riposo

 

Gli alpini dell’ adunata di Milano 2019   sanno quello che hanno fatto a Milano  nel maggio 1898 i loro  vecchi colleghi?  Perché loro là…vi erano…

Il   “decorato” Fiorenzo Bava Becaris  disse che erano presenti:  “quasi tutti gli alpini del  5° reggimento.

Il  bilancio del massacro fu 82 morti, 450  feriti….

Una delle tante stragi di stato di questo paese.

Questi alpini bevono così tanto da ….dimenticare  quello che è successo?

Fonte: da facebook di Vota franz vive, del 11 maggio  2019

 

 

LE TRE GIORNATE DI MILANO DEL 1898

 

Continua a leggere “MILANO. L’ ECCIDIO DI BAVA BECCARIS DEL 1898”

Dominio potere e violenza, Etnie popoli e nazioni, Storia moderna e revisionismo

I SELK’NAM. STERMINATI DAI COLONI EUROPEI. ECCO IL GENOCIDIO CHE OGGI È RICORDATO SOLO DA UNA MISERA STATUA

 

Verso la metà del XIX secolo i coloni europei si spinsero verso la così detta Terra del Fuoco, e si resero protagonisti di un genocidio di una intera tribù: I Selk’na

 

Il-genocidio-del-popolo-Selknam-10 

 

Verso la metà del XIX secolo i coloni europei si spinsero verso la così detta Terra del Fuoco, la porzione più a meridione del continente americano, costituito per la maggior parte da piccole isole. Il nome deriva dal fatto che avvicinandosi alle coste, gli esploratori furono accolti da alte colonne di fumoprovenienti dai fuochi accesi dalle popolazioni residenti.

Chi abitava questa terra ai confini del mondo? Qui vivevano antiche popolazioni, estranee ad ogni tipo di modernità e progresso. Tra queste c’erano i Selk’nam, una tribù che prima dell’arrivo degli europei, intorno al 1850, contava circa 3000 persone, ridotte a poco più di 100 nel 1930.

Cosa ha decimato questa remota popolazione? Ecco la verità che per decenni è rimasta sconosciuta al mondo.

 

I Selk’nam abitavano la regione della Patagonia e alcune isole della Terra del Fuoco. Sono una delle ultime tribù ad essere stata raggiunta dai colonizzatori europei

 

Continua a leggere “I SELK’NAM. STERMINATI DAI COLONI EUROPEI. ECCO IL GENOCIDIO CHE OGGI È RICORDATO SOLO DA UNA MISERA STATUA”