Pensieri e parole

LA MIA ANIMA HA FRETTA

tramonto

 

 

Ho contato i miei anni e ho scoperto che ho meno tempo per vivere da qui in poi rispetto a quello che ho vissuto fino ad ora. 

 

Mi sento come quel bambino che ha vinto un pacchetto di dolci: i primi li ha mangiati con piacere, ma quando ha compreso che ne erano rimasti pochi ha cominciato a gustarli intensamente. 

 

Non ho più tempo per riunioni interminabili dove vengono discussi statuti, regole, procedure e regolamenti interni, sapendo che nulla sarà raggiunto. 

 

Non ho più tempo per sostenere le persone assurde che, nonostante la loro età cronologica,  non sono cresciute. 

 

Il mio tempo è troppo breve: voglio l’essenza, la mia anima ha fretta.

 

Non ho più molti dolci nel pacchetto. 

 

Voglio vivere accanto a persone umane, molto umane, che sappiano ridere dei propri errori e che non siano gonfiate dai propri trionfi  e che si assumano le proprie responsabilità.

 

Così si difende la dignità umana e si va verso la verità e onestà 

 

È l’essenziale che fa valer la pena di vivere. 

 

Voglio circondarmi da persone che sanno come toccare i cuori, di persone  a cui i duri colpi della vita hanno insegnato a crescere con tocchi soavi dell’anima. 

 

Sì, sono di fretta,  ho fretta di vivere con l’intensità che solo la maturità sa dare. 

 

Non intendo sprecare nessuno dei dolci rimasti. 

 

Sono sicuro che saranno squisiti, molto più di quelli mangiati finora. 

 

Il mio obiettivo è quello di raggiungere la fine soddisfatto e in pace con i miei cari e la mia coscienza. 

 

Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai solo una. 

 

 

Mário de Andrade

 

 

 

 

 

 

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IL VERO NOME DI GESÙ

Gesu Yeshùa

 

 

È probabilmente la persona più conosciuta al mondo. Parliamo di Gesù. Ma chi era davvero Gesù? Su di lui si pensa di sapere molto. Ma qual era la sua vera identità? Era un visionario?, un personaggio mitico non esistito veramente?, solo un uomo?, un profeta?, un rivoluzionario?, era Dio fattosi uomo?, era una potente creatura spirituale con una esistenza preumana?

 

La Bibbia ci dice chi fu veramente questo “Gesù”. C’è molto da scoprire, ma occorre mettere da parte le nozioni religiose date per certe e indagare invece le Sacre Scritture. Si faranno allora scoperte sorprendenti. Si scoprirà – tanto per cominciare – che “Gesù” non è il suo vero nome.

 

Il nome Gesù è la traslitterazione in italiano del nome greco Ỉησοῦς [Iesùs].

Il cosiddetto Nuovo Testamento fu scritto in greco (meglio sarebbe chiamare questa parte della Bibbia Scritture Greche). Il nome Iesùs è quindi la traduzione greca del suo vero nome ebraico, dato che egli era un ebreo. Sappiamo il suo nome ebraico? Sì.

 

Abbiamo, per così dire, un eccezionale dizionario biblico ebraico-greco. Si tratta della versione greca del cosiddetto Vecchio testamento (meglio sarebbe chiamarlo Scritture Ebraiche) chiamata Settanta (LXX). Questa traduzione delle Scritture Ebraiche fu iniziata nel terzo secolo prima della nostra èra da una settantina di dotti ebrei; fu terminata nel secondo secolo prima della nostra èra, forse verso il 150 a. E .V.. Le citazioni che le Scritture Greche fanno delle Scritture Ebraiche sono tratte proprio da questa versione della Settanta. Gli apostoli e i discepoli del primo secolo usarono questa versione della Bibbia.

 

Il nome greco Iesùs (Ỉησοῦς) si trova nella Settanta? Sì.

 

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FILOSOFIA DEL LECCACULO. COME DIVENTARE QUALCUNO SENZA ESSERE NESSUNO

leccaculo 1000

 

 

Impara ad essere fedele al padrone e traditore con gli altri, servile col titolare e prepotente con la povera gente.

Impara a scodinzolare quando lui ti offre una prebenda e a ruggire quando un sottoposto ti infastidisce

 

Cominci dalla scuola.

Il più forte ha sempre ragione, sia il professore o sia il bidello.

E quando loro parlano bisogna sempre annuire e abbozzare un sorriso di approvazione.

Non si sa mai.

Entrare nelle grazie di chi oggi o domani può darti qualcosa, è fondamentale.

 

Devi, però, essere disposto a tutto.

A convertire il torto in ragione, a tradire il compagno di banco e, naturalmente, a leccare il culo al professore.

Capisci che qualche voto non lo meritavi, ma è andata meglio di come speravi.

Scopri che quel modo di fare può essere utile sempre, nella vita, nel lavoro, nelle relazioni.

Impara ad essere fedele al padrone e traditore con gli altri, servile col titolare e prepotente con la povera gente.

Impara a scodinzolare quando lui ti offre una prebenda e a ruggire quando un sottoposto ti infastidisce.

 

Devi apprendere ad usare i sensi.

Sapere quando devi far finta di non vedere e di non sentire.

Devi aprire la bocca soltanto per usare la lingua al meglio delle sue funzioni.

Quando parli lo fai solo per osannare il capo.

Quando le cose si mettono male fatti scappare la pipì, corri nel cesso.

Meglio non mettersi in situazioni imbarazzanti, potresti sbagliare.

Imboscarsi  al momento giusto è vitale.

 

Quando è arrivato il tempo di trovare un lavoro cercati un culo politico, è il più redditizio.

Basta frequentare qualche riunione, farsi vedere, stringere la mano, mostrare la lingua mielosa e proporsi come servitore zerbino nella campagna elettorale.

Qualche mese di volantinaggio, attacchinaggio e lecchinaggio e il grosso è fatto.

Lui, accertato che la tua lingua produce sufficiente serotonina, ti darà un incarico, ti farà assumere in qualche ufficio, insomma ti sistemerà fino alla pensione.

 

Da quel momento in poi, se vuoi fare carriera, devi raffinare tutte le tecniche di adulazione e usarle con grande professionalità.

Devi essere sempre più servile e ipocrita.

Perché la posta diventa più alta.

Ci saranno i tuoi parenti da sistemare, i tuoi figli, i tuoi amici.

E quindi, a costo di consumare ciò che resta della tua lingua, devi andare fino in fondo.

 

Invecchierai.

I tuoi saranno tutti sistemati, ma il mondo, il mondo va a puttane.

Grazie anche a te e a quelli come te.

Grazie ai tuoi silenzi, alle tue omissioni, ai tuoi tradimenti, ai cazzi tuoi.

Ti guarderai allo specchio e sorriderai pensando che in fondo hai fatto il tuo dovere: hai sistemato la famiglia.

E se la tua città, la tua comunità, il tuo paese se la passano male, cazzi loro.

Tu che ci puoi fare?

Tu sei stato capace di cercare un bel culo per la tua lingua.

 

Gli altri hanno voluto fare i rivoluzionari, i critici, gli oppositori, i dimostranti, i solidali, gli intellettuali.

Hanno conservato intatta la loro dignità, la loro onestà, la loro libertà, ma in verità sono dei morti di fame.

 

E poi cosa hanno cambiato?

Nulla, nulla.

E sai perché?

Perché fin quando ci sei tu e quelli come te, l’unica cosa che si può cambiare è il culo da leccare.

michelefinizio@basilicata24.it

 

Fonte: da Basilicata  24.it del  7 ottobre 2017

Link: https://www.basilicata24.it/2017/10/filosofia-del-leccaculo-diventare-qualcuno-senza-nessuno-49343/?fbclid=IwAR3Fgyg9DlRP6aV-10rFvREzWBBuTxT87EO4eLcH-t56nn7a5rmEQsVqDfA