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LE COPERTE INFETTATE DI VAIOLO DATE AGLI INDIANI

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Spesso quando si discute la teoria dei germi con qualcuno salta fuori la solita storia delle coperte infettate con il vaiolo date dai coloni agli indiani.

Mi è sempre sembrata una logica difficile: come potevano fare ad infettare le coperte con il vaiolo? Da malati che guarda caso erano a disposizione lì vicino? In un biolaboratorio classe 4 con tute antivirus e respiratori? 

Non sarebbe stato più facile sparargli, a quegli indiani?

Il tutto risale ad un singolo libro scritto da Ward L. Churchill, della University of Colorado.

Peccato che il professore sia stato accusato di frode accademica, e di aver distorto gli eventi dell’outbreak di vaiolo che si verificò fra gli indiani del Nord Dakota.

Il libro si intitla “A Little Matter of Genocide” ed è l’unico documento che parla di questo fantomatico contagio la cui storia è diventata poi una leggenda metropolitana dura a morire.

La realtà fu molto più semplice. A monte di dove viveva la tribù venivano trattate pellicce con l’arsenico, ed i residui venivano trasportati dal fiume con l’acqua bevuta poi dagli indiani.

I sintomi dall’intossicazione di arsenico sono quasi gli stessi del vaiolo, con dolori muscolari, vomito, diarrea e lesioni cutanee.

L’arsenico è stato poi utilizzato ampiamente anche in Europa e nel resto degli USA, dove si sono sviluppati focolai di “vaiolo”.

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LA VITA È BELLA. NON SPRECHIAMOLA

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Tra 100 anni, per esempio, nel 2125, saremo tutti sepolti con i nostri parenti e amici.

Gli estranei vivranno nelle nostre case, che abbiamo lottato tanto per costruire e possederanno tutto quello che abbiamo oggi. Tutte le nostre proprietà saranno di sconosciute, che non sono ancora nate… compreso quell’auto per cui hai speso una fortuna, probabilmente sarà in un ferro vecchio, nella migliore delle ipotesi sarà nelle mani di un collezionista sconosciuto.

I nostri discendenti poco o quasi nessuno sapranno chi eravamo, né si ricorderanno di noi. 

Quanti conosciamo il padre di nostro nonno?

Dopo la nostra morte saremo in ricordo per qualche anno, poi saremo solo un ritratto sulla libreria di qualcuno e qualche anno dopo la nostra storia, le nostre foto, le nostre gesta vanno nel bidone dell’oblio della storia… non saremo nemmeno ricordi.

Forse se un giorno ci fermassimo ad analizzare queste domande, capiremmo quanto fosse ignorante e debole il sogno di ottenere tutto…

Se solo potessimo pensarci, sicuramente i nostri approcci, i nostri pensieri cambierebbero, saremmo altre persone…

Avere sempre di più, senza avere tempo per ciò che vale davvero la pena in questa vita …. cambierei tutto questo per vivere e godermi quelle passeggiate che non ho mai fatto…. di quegli abbracci non dati… di quei baci ai figli e ai nostri amori… di quei scherzi che non abbiamo avuto tempo.

Questi sarebbero sicuramente i momenti migliori da ricordare, in fondo ci riempirebbero la vita di gioia…..È che sprechiamo, con avidita’ giorno dopo giorno della nostra vita..

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MADELEINE ALBRIGHT.  LA MORTE DI 500.000 BAMBINI? NE VALE LA PENA.

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 Il 12 maggio del 1996 la Albright in un’intervista con Lesley Stahl, alla domanda della giornalista sulla la morte di mezzo milione di bambini iracheni causati dalle “politiche” USA, lei giustificò queste misure in coercitive con una frase celebre: 

ne valeva la pena” pur di rovesciare l’allora Presidente iracheno Saddam Hussein.

 Una volta ogni tanto vale la pena ricordarla questa “persona”, specialmente in periodi in cui si santificano gli americani.

Guardatela come posa fiera davanti al fotografo. Senza vergogna.

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PERCHE È VIETATA LA CANAPA

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Come è perchè è vietata la canapa

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👉1. Un ettaro di canapa produce tanto ossigeno quanto 25 ettari di foresta.

👉2. Ripeto, un ettaro di canapa può produrre tanta carta quanto 4 ettari di bosco.

👉3. Mentre la canapa può essere trasformata in carta 8 volte, il legno può essere trasformato in carta 3 volte.

👉4. La canapa cresce in 4 mesi, l’albero in 20-50 anni.

👉5. Il fiore di canapa è una vera trappola per radiazioni.

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I NUOVI LIMITI DI 30 KM DI VELOCITÀ  

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Conoscete tutti l’adagio “Chi va piano va sano e va lontano. Chi va forte va incontro alla morte”, anche se normalmente si dimentica, per scaramanzia, la seconda parte. 

Un proverbio che però, quando lo si riferisce al traffico automobilistico, dovrebbe essere rettificato nel seguente modo: “Chi va piano va sano, ma lontano ci va chi segue la velocità ottimale”. 

Velocità ottimale che, contrariamente a quanto si potrebbe credere, non è affatto la velocità più bassa possibile: andando “troppo” lentamente si fa meno strada che andando alla velocità ottimale.

Purtroppo i Sindaci, per esempio quelli metropolitani di Milano Giuseppe Sala  e di Bologna Matteo Lepore (disposto a perdere le elezioni pur di salvare le vite umane), non sono in grado di capirlo, e stanno abbassando i limiti di velocità in ambito cittadino.

Ma, come ho fatto rilevare il 17 gennaio dello scorso anno, la riduzione della velocità massima da 50 km/h a 30 km/h non riduce l’inquinamento ambientale da traffico urbano, anche se certamente aumenta gli introiti comunali tramite l’incremento delle contravvenzioni.

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NON E’ IL SIERO CHE CAUSA LA MORTE, MA I SUOI EFFETI

31 MAGGIO 2023

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Surreale l’Agenzia del farmaco:«Non è il siero che causa la morte, ma i suoi effetti».

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L’Istituto di Silvio Brusaferro resta in silenzio. L’ente di statistica, invece, dice di ignorare se le vittime fossero state inoculate o meno. Surreale l’Agenzia del farmaco: «Non è il siero che causa la mortema i suoi effetti».

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IL  PRIMO CASO DI SPAGNOLA

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Il primo caso di Spagnola” venne registrato nell’ autunno del 1918 a Fort Riley (Kansas), 345 ovvero proprio dove la Rockefeller Foundation aveva somministrato il vaccino contro la meningite promosso da Frederick Gates. 

Quest’ultimo scrisse una relazione in cui documentò la vaccinazione di 3700 volontari di Fort Riley tra il gennaio e il giugno del 1918 (poco prima dell’esplosione della “spagnola”). 

Molti dei soldati a cui era stato inoculato il vaccino sperimentale furono colpiti dallo stesso tipo di infezione batterica ai polmoni che uccise milioni di persone: e che passo erroneamente alla storia con il nome di “influenza spagnola” (non era provocata da un virus e, come gia evidenziato, non proveniva dalla Spagna).

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LA CINA COMUNISTA FALLÌ ANCHE NEL SEMPLICE COMPITO DI PRODURRE ACCIAIO.

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Quelle che vedete in foto sono “fornaci da cortile”. Si trattava di piccoli altiforni fatti costruire dal Partito in tutti i villaggi cinesi a partire dal 1958. 

Il Grande Balzo in Avanti prevedeva che ogni villaggio producesse una certa quantità di acciaio. Obiettivo: superare la produzione inglese di acciaio.

Cosa andò storto?

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IL GRANDE GIOCO IN UCRAINA STA ANDANDO FUORI CONTROLLO

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Jeffrey D. Sachs

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Urge tornare sul progetto di accordo di pace tra Russia e Ucraina di fine marzo, basato sul non allargamento della Nato.

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Di Jonas E. Alexis, redattore capo – 5 ottobre 2022

Di Jeffrey Sachs

L’ex consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Zbigniew Brzezinski  ha notoriamente descritto  l’Ucraina come un “perno geopolitico” dell’Eurasia, centrale sia per il potere degli Stati Uniti che per quello russo. Poiché la Russia ritiene che i suoi interessi vitali di sicurezza siano in gioco nell’attuale conflitto, la guerra in Ucraina sta rapidamente degenerando in una resa dei conti nucleare. È urgente sia per gli Stati Uniti che per la Russia esercitare moderazione prima che il disastro colpisca.

Dalla metà del 19° secolo, l’Occidente ha gareggiato con la Russia sulla Crimea e, più specificamente, sulla potenza navale nel Mar Nero. Nella  guerra di Crimea  (1853-1856), Gran Bretagna e Francia conquistarono Sebastopoli e bandirono temporaneamente la marina russa dal Mar Nero. L’attuale conflitto è, in sostanza, la seconda guerra di Crimea. Questa volta, un’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti cerca di espandere la NATO in Ucraina e Georgia, in modo che cinque membri della NATO cerchino il Mar Nero.

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